317 pagine da assumere con moderazione. La violenza e le scene puramente splatter potrebbero dare qualche disturbo ai deboli di stomaco. E’ consigliato leggere questi otto racconti lontano dai pasti e magari prevedere una cenetta leggera a base di riso in bianco. Niccolò Ammaniti mette in mostra il peggio dell’umanità, la sua pazzia e la sua crudeltà. Tutto spinto oltre i massimi livelli, senza alcun limite. Personaggi affetti da manie e turbamenti psichici, storie uscite dalla cronaca nera tutta all’italiana ma ancora più grottesche, perché alle banalità del male ormai siamo abituati. C’è il branco che ama l’hardcore e conficcare ombrelloni arrugginiti nel cranio delle ragazze del sabato sera e c’è l’avvocato che non può fare a meno di sesso estremo con un gran finale a base di shitting. C’è la periferia romana che vede barboni presi a calci e donne sole che si imbottiscono di medicinali per salutare una volta per tutte la fine dell’anno. E poi c’è lei, la gattara che alleva mici per poi ammazzarli e appendere le budella in giro per casa. Pura macelleria. Il fango che scorre nelle vene di questi personaggi sarà anche quello che li porterà sempre più in basso, che li trascinerà dall’altra parte del mondo senza nessuna possibilità di fuga.
21 ottobre 2011
Fango – Niccolò Ammaniti
Risalire in macchina ci fa bene. Ci fa bene mettere lo stereo a palla. Sentire che la nostra nottata da bestie l’abbiamo fatta. Che non ce ne frega un cazzo. Che va tutto bene. Che abbiamo rotto il culo a un’altra notte.