11 giugno 2012
Dal mondo, Libri, Società

Tokyo sisters. Reportage dall’universo femminile giapponese

Tokyo_Sisters

La mia recensione pubblicata su Mangialibri:

Chi sono le giapponesi del XXI secolo? Indossano ancora il kimono o si sono convertite totalmente allo stile Hello Kitty? Preferiscono la carriera o la famiglia? Il Giappone non è solo sushi, karaoke e manga, e le edochiane (le abitanti di Tokyo) hanno abbracciato nuovi stili di vita senza dimenticare le antiche radici delle quali vanno sempre molto fiere. Il teatro per scoprire le ultime tendenze è sicuramente Shibuya: qui si riuniscono le giovani cosplay – che interpretano il ruolo di eroi di fumetti e videogiochi -, le lolitas dalle gonnelline di pizzo, e le kawaii dall’abbigliamento infantile e dominato dal colore rosa. Sono le adolescenti che amano fare shopping, divertirsi con il look e cambiare colore di capelli ogni mese.

Tutte puntano alla perfezione: sono esperte di make up, dedicano tempo (e soldi) alla cura delle pelle che deve essere puru puru, ossia dalla consistenza soffice ed elastica, fanno attenzione a non esporsi eccessivamente al sole per mantenere il viso lucente e radioso. Cercano di essere sempre belle e impeccabili perché mostrare i difetti viene vissuto come una mancanza di rispetto verso gli altri. E infatti il Giappone è il secondo Paese per consumo di cosmetici dopo gli Stati Uniti. Ma proprio come nel mondo occidentale, anche qui la parola d’ordine è sempre la stessa: essere fashion.  Questa up-middle class (un ceto medio, ma notevolmente al di sopra dei nostri standard) ama il lusso, può permettersi una seduta dall’estetista ogni settimana e acquistare senza troppi sacrifici un paio di scarpe Céline. Uno stile di vita che però nasconde un piccolo segreto: «Spesso la trentenne single preferisce vivere con i genitori, risparmiando sull’affitto per potersi pagare la borsa Chloé». Nonostante l’obiettivo sia raggiungere un modello di vita simile a quello europeo – francese, più precisamente –, le donne giapponesi non rinnegano rituali del passato, ma anzi li inseriscono all’interno della giornata con naturalezza. Invece dell’aperitivo a base di spritz, ecco che viene allestito un vero e proprio cerimoniale a base di tè: ci si ritrova in splendide Tea Room in cui si dà inizio a un cammino spirituale per allentare lo stress e ritrovare la calma…

Un mix tra reportage di viaggio e guida turistica, Tokyo sisters è il libro ideale per chi vuole avvicinarsi all’universo femminile giapponese e appuntarsi i nomi di ristoranti, negozi e luoghi di divertimento in vista di una vacanza nell’Impero del Sol Levante. Julie Rovéro-Carrez e Raphaëlle Choël – entrambe giornaliste – sono state incuriosite dalla complessità e dalla contraddittorietà delle donne giapponesi, e così hanno deciso di lasciare la Francia per intraprendere un viaggio ricco di esperienze e scoperte. Hanno raccolto le testimonianze di numerose edochiane dai quindici ai sessant’anni, single e sposate, casalinghe e business women. Un percorso che va dall’educazione dei primi anni di età fino alla vita coniugale. Un’esplorazione da cui far emergere tutto il fascino di una cultura così lontana dalla nostra, ma che per molti aspetti si è avvicinata a quella occidentale nel corso degli ultimi anni.

Sono interessanti i dettagli e le curiosità riportati in queste pagine. Ad esempio, i giapponesi hanno uno strano rapporto con il corpo: non provano alcun imbarazzo a restare nudi nelle onsen, le famose fonti di acqua calda, per poi raggiungere eccessivi livelli di pudore durante una visita medica. Il gruppo rassicura, mentre essere sola davanti a un’infermiera o a un dottore rappresenta uno stato di minoranza che crea un enorme disagio. Se pensate che qui in Italia siamo le uniche a lottare ancora per le pari opportunità, sappiate che anche in Giappone non se la passano benissimo: è difficile mettere in pratica il trittico ‘matrimonio-figlio-lavoro’, soprattutto con un governo che incita a fare figli e non incentiva le neomamme a riprendere le attività lavorative. «Il 70% delle giapponesi una volta diventate mamme smettono di lavorare». Le due giornaliste francesi non risparmiano domande sulla sessualità e sul rapporto di coppia. Generalmente le donne si dedicano agli studi e al lavoro con passione e determinazione, ma raggiunti i trent’anni rincorrono l’uomo con tre C: conto in banca, comunicazione e cooperazione in casa. «Per le giapponesi il denaro è essenziale, e rivendicarlo non è un tabù». E per trovare marito sono pronte a scendere a compromessi. Matrimonio e figli, però, sembrano essere un po’ la tomba della vita di coppia: «Le nostre vite sono molto piene, tra i trasporti e il lavoro, a volte manca proprio l’energia…». Care giapponesi, state tranquille, non siete le uniche. Meglio prepararsi una tazza di tè e non pensarci.

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