La mia recensione su Mangialibri:
“Prima che mia sorella si togliesse la vita a New York o, come dicono gli ignari, fosse morta lì per caso, avevo in testa sempre la stessa immagine di lei”. Una donna inflessibile e orgogliosa, una moglie e una madre sempre presente quasi fosse una legge. E, come una legge, accettava e rispettava quella condizione senza discutere. Ma nel cuore di quella donna c’era posto per un altro uomo, il soldato, come lo ha chiamato per tutta la vita. Andava ancora a scuola quando lo conobbe: in una sala da ballo i loro occhi si erano incrociati e in un campo umido e fangoso i loro corpi si erano amati. Non erano tempi facili in quella base militare dismessa dell’ex Germania Est, sulla baia di Stettino, una lingua di terra scarsamente abitata in cui per anni si sono visti soldati tra le vie e guerre simulate. Per lo stato socialista era un vantaggio strategico: sotto il verde della fitta boscaglia era possibile nascondere carri armati, pezzi d’artiglieria pesante e gli spari delle esercitazioni. Quei luoghi hanno visto scatenarsi la passione tra una donna quasi senza destino e un soldato ancora impetuoso. Fino all’ultima volta, fino all’ultimo bacio. La calma apparente verrà spezzata da una tragica decisione presa con la velocità dell’estate, una decisione che non ammetterà ripensamenti.
Ricordi d’infanzia e riflessioni sul tempo. Julia Schoch ci racconta la storia della sorella attraverso i momenti più importanti della sua vita, momenti che – forse – l’hanno costretta a suicidarsi lontano da casa. Come si viveva in un paese all’interno di quel socialismo reale che, con la caduta del comunismo, ha visto sgretolarsi un progetto pieno di aspettative? “Il mondo del socialismo aveva ridimensionato i sogni. Un appartamento ben arredato, un po’ di distrazione nella routine quotidiana, qualche lacuna in una vita preconfezionata”. I rapporti tra la gente erano sempre vincolati dalla situazione politica, che uniformava persino i più piccoli gesti durante la giornata. Come molti, anche la sorella dell’autrice aveva avuto fiducia in un futuro diverso, bastava aspettare e infilarsi al momento opportuno nell’ordine del mondo. Julia Schoch riporta in vita le – presunte – emozioni della sorella, le sue scelte, il suo amore per il soldato, senza commettere l’errore di giudicare e rendere vano il tentativo di scoprire un mondo a lei così vicino, ma nello stesso tempo così lontano. La potenza della scrittura e la rievocazione delle immagini sono i punti di forza di questo romanzo, di questo flusso di coscienza che si pone su quella linea sottile tra la vita e la morte.
L’autrice ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue opere di narrativa e Con la velocità dell’estate ha fatto parte della short list del Premio della Fiera del Libro di Lipsia.