«Il mistero della vita non è come sia nata, ma come è possibile che persone che avrebbero ogni motivo per stare vicine si allontanino come satelliti alla deriva»
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Estate, 1985. La famiglia Ziller si è trasferita dal Wisconsin a Los Angeles per vivere una vita fatta di agi, tavole da surf perfettamente allineate sul muro e pelle sempre abbronzata. Ma le cose non sono andate per il verso giusto. Warren, il padre, dopo un certo periodo fortunato nel settore immobiliare, si trova di fronte a un fallimento economico che lentamente gli porta via l’auto, i mobili e, infine, l’intera famiglia. Ha usato tutti i soldi per realizzare un quartiere residenziale proprio accanto a una discarica. Chi mai vorrebbe vivere avvolto da un’eterna fragranza di uova marce nel deserto della California?
Il problema di Warren, però, è come dirlo alla moglie, Camille, che continua a inviare assegni da cinquecento dollari ai bambini etiopi, e ai figli, che dell’università potranno solo leggere il nome all’entrata. I sensi di colpa di Warren si alternano ai dubbi di Camille, la quale è quasi convinta che gli strani comportamenti del marito siano dovuti a una sua relazione extra-coniugale. E poi ci sono i figli. Dustin, 17 anni, trascorre le giornate a fare surf, provare con la sua punk band e aspettare il giorno in cui la sua bellissima fidanzata non cali più la Stretta, la mano che puntualmente ferma quella di Dustin nel momento di slacciare i jeans. Lyle, 16 anni, un corpo così bianco da non prestarsi a ore sotto il sole californiano e desiderosa di far parte del giro giusto, si ritroverà a essere la ragazza di Hector, il guardiano messicano di qualche anno più grande, che scrive poesie e colleziona animali esotici in casa. Infine, il piccolo Jonas, 11 anni, che con i suoi comportamenti ossessivo-compulsivi – tipo vestirsi di arancione dalla testa ai piedi e in assenza di un paio di mutande di quel colore, decidere di andare in giro direttamente senza – lascia a bocca aperta genitori, fratelli e vicini di casa.
Una famiglia come le altre, con tutti i suoi alti e bassi, con le aspirazioni e le debolezze di qualsiasi animo umano. Una tragedia alle porte non farà altro che amplificare ogni singola sofferenza e allontanare i membri «come satelliti alla deriva». Per un tragico errore, la casa dei sogni degli Ziller va in fiamme. Hanno perso tutto. E non sono ancora a conoscenza di quanto altro dovranno perdere per sopravvivere.
Si ride molto con Model Home. Si riflette anche molto con Model Home. Un misto di divertimento e di magone dall’inizio alla fine del libro. Eric Puchner ci regala il ritratto di una famiglia che sarà difficile da dimenticare. Così come sarà difficile dimenticare situazioni e dialoghi freschi e ironici che di certo non ti aspetti da uno scrittore esordiente. Non mi dispiacerebbe vedere la trasposizione cinematografica, avrei anche un paio di attori da consigliare per i ruoli dei protagonisti, tipo Ewan McGregor nella parte di Warren, Emma Watson in quella di Lyle e Shawn Pyfrom (sì, Andrew Van de Kamp di Desperate Housewives) per interpretare Dustin.
Intanto, nella vita reale, anche La Vyrtuosa ha avuto un “piccolo” problema con il fuoco. Una perdita di gas dalle manopole della cucina ha fatto partire una fiammata di 40 centimetri all’altezza delle mie gambe. Mi ero già vista con il 60% del corpo ustionato. Ciao, famiglia Ziller, sono una di voi.