Mi chiamo Angie. Ho ventidue anni. Mi piace parecchio parlare di me, perché so di raccontare cose interessanti. Il mio nome di battesimo, in realtà, sarebbe Angela. Non mi dispiace Angela, intendiamoci, ma per una che vuole diventare una cantante con la voce arrochita dal fumo e dal whisky, Angie suona meglio. Dicevo: mi piace parecchio parlare di me. È un argomento che conosco molto a fondo. Ah. Ah. Fa ridere questa battuta? Non so. La cosa è controversa.
Appena ho letto queste poche righe, sono stata tentata di lasciare il libro e salutare con un ‘addio’ la cara Angie. Se la protagonista ti sta già sulle palle a pagina 14, come potresti arrivare fino alla fine della lettura con i nervi ancora al loro posto? Ma, in fondo, lo dice la stessa Angie nelle primissime pagine di non affezionarsi troppo a lei, ché tanto muore presto: «Muoio giovane, come le cantanti tossiche di un tempo. Tipo Janis Joplin. Non so cantare come Janis Joplin e non sono neanche tossica, ma comunque muoio giovane». E allora andiamo avanti. Scopro che è di Francavilla, che si è trasferita a Bologna per l’università e che da grande vorrebbe fare il meccanico. Scopro che è la cantante di un gruppetto rock, di quelli che al massimo invitano alle feste di compleanno, che le hanno rubato la sua amatissima Vespa di nome Oscar e che non ci tiene a usare la bicicletta perché si sente metà principessina e metà rocker. E la bicicletta, si sa, fa solo studentessa sfigata senza un soldo. E ancora: vive in una quintupla in Strada Maggiore con delle coinquiline che ha ribattezzato con i nomi di Acido/acida, Candeggina, Papagirl e La Cosa. Inizia a essermi più simpatica, questa Angie. Un giorno, dopo le prove con il gruppo, Angie si innamora. Un colpo di fulmine da far desiderare corpo, anima, karma e cuore dell’altra persona. Chi è che sta suonando la tastiera in modo così sublime in quella sala prove deserta? È il bellissimo e solitario Mizar, unico superstite di una band sterminata anni fa. Da qui iniziano i guai. Segreti, uccisioni, colpi di scena. Un piccolo giallo che vi terrà incollati perché la verità non vi viene svelata fino all’ultima pagina. Gianluca Morozzi è stato abile a riunire elementi “underground” a scene di vita bolognese, la storia si legge con facilità e la protagonista riesce sempre a strappare un sorriso, soprattutto quando è in compagnia del suo fedele amico Lucio. Dispiace per la sua morte annunciata all’inizio, ma forse è proprio questa rivelazione a far scattare quella curiosità che continua a essere alta fino all’ultimo capitolo. Anche se per poco, è stato bello conoscerti, Angie.
Riflessioni di alto livello:
- Ammetto di aver acquistato questo eBook per la copertina con il teschio nerd.
- Poi, però, ho acquistato anche gli altri eBook di Morozzi perché mi sono innamorata della sua scrittura. In 5 secondi, proprio come Angie con i ragazzi.
- Quando, nella stanza d’albergo in montagna, Mizar racconta tra le lacrime la sua storia a Angie, avrei voluto abbracciarlo. E piangere con lui.