“Difendila! Potrebbe essere tua moglie, tua sorella, tua figlia”. E’ questa la frase che accompagna il manifesto per il seminario “Femminicidi, ginocidi, violenze sulle donne”. Organizzato dal Centro di documentazione ricerca e iniziativa delle donne della città di Bologna, il convegno si terrà il 17 aprile nell’Aula Magna di Santa Cristina. Le intenzioni sembrano le migliori, la scelta dell’immagine è eccessivamente equivoca: un uomo di colore aggredisce una donna bianca. Scattano le polemiche, l’accusa di razzismo, le proteste della Consulta degli immigrati, di alcuni esponenti del Pd bolognese, della Casa delle Donne e persino dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.
E’ un manifesto che risale al Ventennio fascista, che in Italia non è detto sia terminato con la morte di Mussolini, e quindi potrebbe anche voler significare “Siamo ancora a questi livelli”. Però trovo che questa scelta non sia dettata dalla competenza e dalla sensibilità di chi si è occupato di allegare l’immagine all’invito al seminario (ovvero Milli Virgilio, Assessore alle Pari opportunità), senza preoccuparsi di aggiungere alcuna didascalia esplicativa. In tal modo a chiunque verrebbe “spontaneo” accusare gli stranieri per le violenze e i maltrattamenti verso le donne.
Il problema è che non si hanno le capacità per gestire tematiche così importanti, non si tiene conto dell’impatto che può suscitare un’immagine, risultando provocatoria o, addirittura, fuorviante. Come al solito la persona giusta non è mai al posto giusto.
dai è uno scherzo, ammettilo.
su, sto aspettando
e dai..
O__O
Non è possibile che qualcuno, scegliendo quell’immagine, non pensi alle “possibili interpretazioni”. 😕
E’ semplicemente aberrante. Come possono non aver pensato che una cosa del genere sarebbe passata sotto silenzio? A meno che, e io son maligno, la cosa non sia stata studiata a tavolino per portare una qualche visibilità all’iniziativa.
In ogni caso in questo paese certi echi continuano a farsi sentire, più o meno volontari, ma si fanno ancora sentire
@Beca: sì guarda… ho posticipato di qualche giorno il pesce d’aprile 😀
@Notoriousxl: evidentemente ragionano secondo i dettami della libera interpretazione…
@Paz: non credo che si possa fare una cosa del genere per ottenere maggiore visibilità. Sicuramente se ne sta parlando, ma di certo non in termini positivi! Quindi, la loro supponibile “furbata” non è andata a buon fine.
Io lo trovo pauroso. Perchè non a parti invertite? Un ricordino delle buone maniere degli italiani in Libia.
@Falcone Maltese: “Faccetta nera, bell’abissina, aspetta e spera che già l’ora si avvicina!”… revival imperialisti…
beh questa è una cosa da segnalare indubbiamente, ti ringrazio anche per la tua pacatezza, certa roba a volte piglia allo stomaco. compimenti per la grafica del sito.
Ricorda molto da vicino alcuni manifesti propagandistici di FN, come hanno fatto a non accorgersi di quello che potevano suscitare?
@Aletrevisani: sì, in effetti mi sono stupita anch’io di come abbia trattato l’argomento… in genere sono più “aggressiva”. Sarò, per caso, stata contagiata dallo spirito di rassegnazione che spopola in questo paese?
@duhangst: l’immagine in sè non è da condannare, fa parte del repertorio fascista e, quindi, va trattata come “documento storico”. Ma perchè utilizzarla per un seminario contro la violenza sulle donne?? Trattasi di faziosità? :-/
figo che schifo