Prevedere un terremoto o una qualsiasi catastrofe ambientale non è semplice e non sempre è scientificamente accettabile. Prevenire i danni e le conseguenze disastrose che potrebbero creare è doveroso da parte di chi ci governa. Cioè coloro che dovrebbero tutelarci. Ma da chi e da cosa, ormai, mi è davvero oscuro. Rivedere le leggi antisismiche, controllare gli edifici a rischio, evitare di costruire nelle zone maggiormente colpite da calamità naturali, stabilire piani di evacuazione tempestivi: sembra un lavoro che necessita di tempo e denaro. E infatti lo è senza dubbio. Soprattutto se si confronta con il tempo misurato in una manciata di secondi che ha distrutto interi paesi in Abruzzo: decenni per costruire case, scuole e ospedali e trenta secondi per trasformare tutto questo in cumuli di macerie. Una vita spesa per realizzare piccoli o grandi sogni, una scossa dal basso per vederli infranti. O per non vederli proprio più.
Ma loro pensano al ponte sullo stretto di Messina. L’avessero terminato, almeno! Sono anni che se ne parla, che si sprecano soldi e finanziamenti vari. Eppure il progetto è ancora lì, dopo decenni spesi in ricerche e analisi strutturali (e chi lo sa quanta competenza è stata adoperata). Investimenti di tempo e denaro che sarebbero risultati più utili per mettere al riparo intere popolazioni e intere città. Buttare un occhio su queste opere pubbliche, avrebbe sicuramente salvato molte vite, avrebbe dato lavoro a chi non lo aveva e, forse, avrebbe evitato a qualcuno di pronunciare la frase “In Giappone o in California zero vittime per un terremoto del genere”. In Italia 250 morti e una regione sotterrata dalla disperazione.
Terminato il ponte sullo stretto??! Iniziato vorrai dire!
Ieri sera ho visto a sprazzi Ballarò. E c’era il nostro fenomenale ex ministro delle infrastrutture e attuale sottosegretario del medesimo ministero. Quando qualcuno ha fatto notare che forse il sistema delle “autocertificazioni” di antisismicità non sono un’idea brillantissima lui non ha trovato altro che replicare: “certo, qualcuno controlla e poi andiamo a finire al chi controlla il controllore. Le autocertificazioni sono un sistema per velocizzare”.
Per velocizzare la distruzione di un ospedale di soli 10 anni….
Ma qualcuno sta facendo indagini? Ci sono state palazzine di 6 anni che sono crollate!
Hanno trovato sabbia nel cemento…
il ponte che, se non stanno attenti, cade giu alla prima scossa.