I sexy shop non vanno più di moda. Ora, per acquistare simpatici e utili (?) giochi erotici, basta recarsi nel punto Coin più vicino a casa vostra. Sempre che non abbiate come Assessore alla sicurezza e alla vivibilità urbana Graziano Cioni. Siamo a Firenze e siamo nella Coin di via Calzaiuoli: nel reparto di biancheria intima per donne è stato allestito un corner chiamato “Paradise lounge”, in cui trovare “innocui” oggetti quali paperelle stimolanti, rossetti e pennelli per il fard che a tutto servono eccetto che per i ritocchi al trucco.
Dopo un e-mail di protesta da parte di una mamma stupita dal tipo di merce in vendita che non recava avvisi specifici, ecco arrivare l’immediato sequestro degli articoli erotici, la cui vendita deve essere “riservata esclusivamente ai maggiorenni e ammessa solamente in esercizi commerciali che consentano la necessaria riservatezza, che abbiano l’ingresso distante almeno 200 metri da scuole, giardini, edifici destinati a luogo di culto o alla memoria dei defunti e dalle cui vetrine o mostre non sia possibile scorgere l’interno del locale o i prodotti messi in vendita”.
Dalla Coin fiorentina giungono dichiarazioni quali: “Gli articoli sequestrati erano posizionati in un piano rialzato e differenziato rispetto alla superficie di vendita in modo da favorire l’accesso solamente alle persone interessate. Gli oggetti non si trovavano in vetrina o in aree di grande visibilità all’interno dello store e all’ingresso del reparto era, inoltre, ben visibile un’indicazione che informava che gli oggetti in vendita erano riservati a un solo pubblico adulto“.
Presumo che se il grande store abbia deciso di mettere in vendita tali oggetti del desiderio è perché, evidentemente, c’è una grande richiesta, altrimenti avrebbero continuato con i soliti capi d’abbigliamento e le tovaglie a quadretti. Riservare una zona only for adults non mi pare, però, una genialata: soprattutto gli adolescenti sarebbero attirati ancora di più dal “luogo proibito”. Di sicuro fare un giro per il negozio con un bambino piccolo non risulterebbe lesivo per il suo sviluppo: i giochi non erano volgari e le forme erano quelle che erano, cioè paperelle, pesciolini e rossetti. Il messaggio nascosto sul loro reale uso non sarebbe necessario renderlo noto ai più piccoli. Magari non vorrei essere nei panni di quella madre che si troverebbe obbligata a spiegare alla figlia di 14 anni a cosa possano servire certi stimolatori, ma credo sia peggio che spiegare perché la maggior parte degli italiani abbia votato Berlusconi o perché a 35 anni ci si ritrovi ancora senza un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Ora, io non vorrei risultare volgare, ma cosa ci dobbiamo aspettare ancora? Il sequestro di certi tipi di frutta e verdura? La messa al bando delle candele? La multa per aver inserito nel cellulare la modalità vibrazione?
Solo per dire che hai accostato il tag “giochi erotici” al tag “lavyrtuosa”
E “la vyrtuosa” con “politica”… questi sono chiari messaggi subliminali non voluti 😀
Fra un po’ l’Iran ci guarderà scandalizzati per quanto siamo diventati bigotti (ops, volevo dire, ligi alla morale).
Non vorrei dire ma assomigliano terribilmente alle paperelle perse dalla Nasa…
http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=16505
Sicuri che fossero sexy-toys?? 😀
@Tooby: probabile 😀 Ma questi non hanno problemi più gravi da risolvere? Non credo che Firenze sia immune da situazioni da prendere in considerazione per migliorare la vita dei suoi cittadini (come dovrebbe essere in tutte le città)…
@Chit: forse erano avanzate e hanno pensato a un modo per riutilizzarle… un refresh alternativo! 😀
E poi magari ci sono giornalai con le copertine di riviste hard ben in vista quando non si potrebbe. Mah!
Mah, ora non vorrei fare la bigotta, che non mi ci sento proprio. Però credo che per avere i sex toys alla Coin serva una maturità sessuale che come razza umanae ,forse ancora di più come nazione, non abbiamo, e non c’è niente da fare. Il tabù dissimulato non è la soluzione. I bambini non avrebbero bisogno di aver spiegato a che servono quei rossetti, coglierebbero comunque le emozioni contrastanti di attivazione enascondimento che accompagnerebbe la loro vista e percezione. E già la concezione del sesso è abbastanza incasinata.
Ci sarà di sicuro una via di mezzo, se una si vuol comprare un sex toy, tra il sexy shop a vetrine oscurate e la coin.
io vivo con il cellulare perennemente in vibrazione, con ton ialti o silenzioso che sia (oddio, pare un commento p*rno)
ad averlo saputo prima magari ci facevo un giro 😛 eheh
Senza sembrare troppo anticlericale, direi che è la tipica madre che alla domenica è in seconda fila in chiesa e che lecca il prete preposto per una convinzione che tale fare le aprirà il mondo dei cieli e che le chiavi di San Pietro si poseranno nel suo grembo.
a volte veramente si esagera. e poi non si lamentano dei seni e dei sederi che quotdianamente Studio aperto e simili mostrano apertamente.
Vai a capirli.
Aahahaha effettivamente ci sono domande ben più ‘scomode’. Ma le paperelle si possono anche provare nei camerini?
Complimenti. Verro’ a visitarti piu’ spesso. Non posso trascurare un blog dove non si sopporta l’ uomo con il catrame in testa.
Non sapevo che Coin vendesse prodotti hard, ma giustamente, come hai scritto, se li ha messi in vendita la richiesta ci sara’ stata. Il proibito attira di piu’ del lecito. Sex shop a vetrinate oscurate? Dove? A Cagliari, in pieno centro, nell’ unico negozio del genere le vetrine sono bene illuminate.
Per i guardoni, giovani e non, internet e’ il paradiso … artificiale.
I due oggetti che hai pubblicato tutto mi sembrano fuorche’ stimolanti sessuali. Il Cioni ora deve emananre anche un provvedimento per gli articoli di cucina, tipo mattarelli, perche’ non si sa mai …
Vale
@Duhangst: fossero solo quelli… e tutto lo schifo che si vede in tv???
@K: non sei affatto bigotta! Riguardo alle capacità di comprensione dei bambini ti do ragione, ma in questo caso specifico non credo che rischierebbero di crescere deviati vedendo oggetti di quel tipo. Vie di mezzo in questo paese? C’è ancora troppo proibizionismo (rimarcato anche attraverso i negozi di serie A e quelli di serie B) ed ipocrisia, purtroppo…
@Fulvia: idem… vibrazione perenne. Mi raccomando a non farlo vibrare a meno di 200 metri dai luoghi di culto eh 😀
@Beca: erano articoli per adulti, se non l’avessi capito… tu cosa c’entri??? :-p
@Le Favà: ma sai quante ce ne sono di madri così?? Poi magari non sanno quello che combinano i figli fuori (ma anche dentro in loro assenza!) dalle mura domestiche…
@Pepenero: buahahahahahahah! Non più di 3 alla volta, presumo… come i capi d’abbigliamento 😉
@Pier Luigi: grazie! Chi non sopporta il nano malefico è mio amico 🙂 In Italia vige un finto perbenismo. Nei negozi no, ma in tv e su internet passa roba che davvero violerebbe le norme del buon gusto. Comunque questa storia sembra una barzelletta…
Divertente la battuta sulla modalità vibrazione del telefono… e temo non ci siamo nemmeno troppo lontani! E’ una nuova era moralista, la nostra. I sintomi, purtroppo, ci sono tutti, ipocrisia in primis.
V
Bisogna che mi ricordi di passare da Coin a Roma, uno di questi giorni. Non avevo idea di questa simpatica rivendita di gadgets!
@My Funny Valentine: io sto pensando seriamente di sparire dal suolo italiano…
@La Meringa: non lo so se a Roma hanno creato “l’angolo del piacere”, ma essendo una catena (ed essendo Roma), dovrebbero averli messi. Alemanno approverà?? 😀
Alemanno in incognito comprerà tutto lo stand. Te lo dico io!
mi vien da chiedermi se anche la coin di milano ha questi oggetti in vendita,
se si non ci ho mai fatto caso
mi verrebbe da pensare che si vuol passare eccessivamente per puritani
e mi chiedo se questa signora ha denunciato anche i supermercati
per i preservativi messi ben in mostra alla cassa…
mmessi nel modo giusto e con la giusta segnalazione penso che non ci sia nulla di male
😀 evidentemente c’è richiesta
ormai l’angolo del sesso c’è in tutti i supermercati della grande distribuzione…