Io ODIO i Tokio Hotel. C’è chi li adora e chi li detesta. Un po’ come la Lecciso “ai tempi d’oro”. Ma non è questo il punto. La frase non è una semplice affermazione, bensì uno dei tanti gruppi creati su Facebook. A indicarmi la sopravvivenza di tale team, che porta avanti la causa “Anche tu sei stufo di quei 4 froci che si spacciano per cantanti e rovinano il buon nome della musica…allora iscriviti e insieme troveremo una soluzione!!”, è stato Clockwise (che mi deve ancora spiegare la storia dei gelsomini!). Non ha pensato due volte a iscriversi, ma l’effetto commenti ha, poi, degenerato in altre forme e per altri discorsi che preferirei tenere all’oscuro, soprattutto per evitare una rovinosa caduta di immagine (non solo mia…).
Parliamo dei Tokio Hotel, ma non esistono solo loro sulla scena “emo“. Certo, i quattro crucchi che incitano le folle di ragazzine a suon di “corro attraverso il monsone oltre il mondo, alla fine del tempo dove la pioggia non ferirà” (Monsoon), potevamo risparmiarceli. Poi ti domandi se, forse, chiudere le frontiere ed evitare oltrepassaggi di confine, non sia una soluzione da prendere in considerazione. Anche perchè i geni musicali di casa nostra non ci mancano. E, allora, via alla classifica dei nuovi poeti italiani.
Partiamo con i Finley, i quattro ragazzi di Legnano che danno il meglio di se stessi in “Questo sono io”:
“Vivo nel disordine in un’oasi di tranquillità non c’è terremoto che mi dia preoccupazione Spesso invece fobico cado in crisi di panico alla prima scossa soffro già di ipertensione Prendimi così oppure lascia perdere Sono pazzo da rinchiudere e queste sono le mie regole faccio sempre e solo a modo mio se non ti è chiaro questo sono io Cazzo c’hai da ridere? la mia pazienza ha un limite come una tempesta su di te perdo il controllo Poi divento fragile un tipo vulnerabile davanti a quella cosa che mi dà mi dà alla testa . Prendimi così oppure lascia perdere”.
Ecco, io al tuo posto, lascerei proprio perdere il mondo delle note. Fidati, ragazzo mio, che questi sono tempi difficili. Hai anche attacchi di panico, sei fobico: non ce la puoi fare. Comunque, tutti apprezziamo il fatto che riconosci il tuo squilibrio mentale e, invece di prenderti così, io ti prenderei a testate fino a farti regredire allo stato prenatale e rieducarti come si deve. Ah, dimenticavo: quella cosa che ti dà alla testa, lasciala stare, che non sei ancora pronto per affrontare tutte quelle emozioni. Specialmente se sei iperteso, potresti ritrovarti con ansie da prestazione che si rivelerebbero tragiche, per te e per chi è sotto l’effetto di droghe, dal momento che si ritrova in quella situazione con l’uomo “senza preoccupazioni”.
Poi ci sono i dARI: sappiate solo che il loro parrucchiere è un criminale senza scrupoli e che ci hanno deliziato tutta l’estate con la loro amica “”Wale”:
“Wale come stai Wale questa sera cosa fai? Seconda volta che ti chiedo e non lo sai. Se Wale non ci stai che si fottan pure i tuoi. Ti dico wALe Tanto WaLE. PER TE QUEL CHE VALE è TUTTO QUEL CHE VALE PER ME QUEL CHE VALE è QUEL CHE NON SEI WALE. IL CELLULARE CE L’HO GIà SPENTO PERCHè PER ME SEI TROPPO SBATTIMENTO”
Lo sbattimento, l’abbiamo noi ogni volta che la tua voce, caro ragazzo, trapassa le onde sonore della radio. Se tu hai problemi di cuore, non c’è bisogno di esternarli al mondo intero, esistono i diari segreti, quelli con il lucchetto, oppure, dato che “siamo avanti (yeeeaahhhh)”, potresti crearti il tuo blog emo (statico) e lasciarti andare al vortice di emozioni che ti assale. Oppure, forse non te l’hanno mai detto, ma esistono anche dei signori chiamati “psicologi”, i quali saranno ben “felici” di ascoltare le tue crisi adolescenziali (anche se, la cosa più triste, è che tu abbia superato i 20 anni!). Ultima raccomandazione: se una ragazza non ti risponde al cellulare, si fa negare al telefono, inventa scuse a ogni tuo invito, sappi (cercherò di essere più delicata possibile, dato il tuo fragile stato mentale) che… non te la darà mai! Quindi, mettiti l’anima in pace.
E, infine, i Lost. Non chiedetemi chi siano, so solo che a luglio, durante la mia permanenza a Roma, erano fissi su Mtv e All Music. Questa è “Stand by”:
“Sistema tutto attorno a noi, si abbassano le luci e poi parte una strana melodia, lo sento mi trascina via . E le emozioni scorrono, mentre le mani tremano, mi embra di impazzire ma mi ascio trasportare da questa realtà, che mi cattura e tu cammini qui di fianco a me, mi sfiori e poi mi dici che è tempo di atterrare, ma non voglio che finisca qua“.
Il problema è più grave di quanto si pensi. I giovani d’oggi non riescono ad avere intimi rapporti “interpersonali” con il sesso opposto. Anche con le luci spente, queste povere fanciulle non riescono a sbloccarsi e ad andare avanti fino al momento clou. Forse perchè, vedendo un soggetto con quel taglio così femminile, il trucco agli occhi e le movenze da emo-omo, si trova di fronte a una scelta difficile, quanto ma destabilizzante. Ed ecco che si pone la domanda “Ma che cce sto a ffà qui? L’omo a da puzza’!”.
Ora, come vogliamo gestire questo disagio giovanile, io non lo so proprio. Potremmo scomodare i vari Morelli, Crepet e Vittorini, oppure dare spunto per un approfondimento nei programmi sempre così attenti ai problemi made in Italy, cioè Porta a Porta e Matrix. Insomma, qualcosa dobbiamo pur farla, in nome della gioventù. E, poi, mi rivolgo alle ragazze: qui si rischia seriamente di non trovare più un kajal e una matita spuntata per gli occhi!
è noto il mio odio supremo per questa che io non considero nemmeno musica. Si sono razzista in fatto di musica, e lo sono perchè ho avuto a che fare con la realtà giovanile della musica, ho amici che studiano in accademie e conservatori, che fanno arte, che si preparano, che impegnano la loro vita per uno scopo, e per farlo, anche nella musica bisogna studiare e studiare tanto, ve lo assicuro, gente che sta tra libri e strumenti quanto un laureando in medicina, vita sociale quasi a zero, e quando suonano i soldi che prendono non coprono nemmeno le spese, loro non fanno immagine, fanno musica. La apprendono dalle loro origini fino ad oggi, e non fanno solo jazz o classica, ne conosco anche di quelli che fanno rock, ma vi assicuro che studiano. E questi, pischellini strafottenti escono e prendono milioni, e intanto in Italia i soldi per la vera cultura non ci sono. Vedi il mio amico che dopo i tagli ha scoperto che pure al conservatorio di parma, dove si è laureato ieri (110 e lode) dovranno togliere corsi importantissimi perchè soldi non ci sono, e allora la cultura sparisce anche nella musica, e quello che emerge sono solo questi fenomeni da baraccone che durano il tempo della scoreggia di una marmotta. E ditemi ora che ho torto…
leggi maddeddu. http://www.leiweb.it ; blog show e cinema. 🙂 besos
ps sono in incognito tu sai chi sono ma non diciamolo troppo in giro 🙂
Ufff, non ne conosco neanche uno di questi gruppi! Sono neanderthaliano come musica.. Mi piace il buon vecchio Rock.
questi sono ragazzini sfortunati, non sono persone ma prodotti, vengono sfruttati da case discografiche senza scrupoli che gli rovinano la vita e si sbarazzano di loro appena calano le vendite…
Sinceramente non credo sia un problema di disagio giovanile, quanto di tristezza. Tristezza per la loro pettinatura, per i loro occhi truccati, per la loro frangia liscissima e per le loro accozzaglia di note (musica non è la parola adatta) che ci propinano.
E’ vero ceh ogni epoca ha avuto i suoi cantanti, ma se penso che mio padre andava in giro in Vespa, con le Clarks e il parka intonando “Blowin’ in the wind”, mentre sti qui fanno anche i fighi in giro, mi vien male…
E comunque sono persone abbastanza tristi..le donne non gliela danno non tanto per il loro look o la musica (se no le orde di pischelle urlanti sotto il palchetto di TRL mica si spiegano), ma per il livello mentale. Per dirla alla Fight Club, la scopata sportiva ci può anche stare, ma anche a letto un minimo di cervello ci vuole, da entrambe le parti (che discorso da primitiva…). E uno che ha il cervello mica si concia come sti qui e soprattutto mica ci va….
Ho reso l’idea del mio pensiero???
E comunque A MORTE GLI EMO DI TUTTO IL MONDO!!!!!
eliminiamo prima i parrucchieri….gli emo spariranno
Urca…conoscevo mica sti gruppi (oltre i “blasonati” Finley e Tokiocosi). Ma la virilità dov’è finita? Porca puzzola, e quando mi capita di vedere sta gente (leggasi emo) dal vivo mi vien da sputazzargli addosso tante le risate!!!
Ti trovi con uno di questo come fidanzato e ti trovi magari a dovergli dare anche un fazzolettino lilla e rosa per asciugare le lacrimucce quando la vita è dura con lui…muscoli e cervello zero, mi sa…
Forse per la prima volta riesco ad imbattermi in un blog dove per un post su questi poracci non è stato fatto un eleco di insulti lungo quanto la muraglia cinese ma anzi, trovo commenti costruttivi ed intelligenti!
Che si siano stancati puro loro, poveri adolescenti “credenti”, che vedono nei loro beniamini, beati prossimi alla santificazione???
Come hai fatto??? 😀
Quello che mi spaventa è scoprire cosa accadrà fra un paio di anni, quando questo genere sconfinerà nel buio discografico e si faranno avanti nuovi stili, lì ho paura che vedremo il peggio!
Ho notato ultimamente sempre su MTV sti nuovi fratellini, jonas brothers, che a me ricordano fin troppo gli Hanson.
Mi piacerebbe sapere invece cosa ne pensavano i genitori degli adolescenti negli anni ’70 quando andavano di moda gruppi tipo gli Eagles, i Led Zeppelin, i Toto, i Supertramp, i Chicago, i Boston.
Oppure Renato Zero, chi se lo ricorda nelle sue mise piumate???
Nei primi anni ’80, da ragazzino ricordavo una mia cugina adolescente che impazziva per Zero, si truccava come lui, andava ai suoi concerti vestita come lui, anche a cena come fan, era la sua vita.
E mio zio… ti risparmio le sue prediche!
A proposito, ma i genitori di questi adolescenti attuali, sanno a cosa vanno incontro i loro figli ascoltando questi gruppi emo???
A parte questo,
complimenti per il tuo blog, davvero interessante!
E scusa la mia risposta prolissa… 😛
@alberto un fani di zero io l’ho conosciuto una volta, però era molto ironico, persona affabilissima. La differenza tra i gruppi e i cantautori che citi tu e questi gruppi di oggi sta nella cultura della musica e dell’idea che c’è dietro la propria arte, del pensiero proprio, anche ideale che gli ha spinti a creare quella musica. E traspariva dai lavori. Mi è capitato più di una volta, durante varie edizioni del pistoia blues, di ascoltare quegli autori che dagli anni 60-70 e 80 sono arrivati fino a noi, ancora genuini, in grado di riproporre vecchie hit in maniera del tutto nuova ed evoluta, vestendole con abiti freschi e per nulla scontati. Questo significa mettere l’arte e la musica al primo posto. Oggi invece li vedi bruciarsi nel giro di tre singoli, spesso pensano al bomm, i soldi, rincoglioniti dalle etichette che cercano, a loro scapito, di sfruttarli come arance da spremere. Se ci fosse una cultura dell’arte e non solo del successo sono sicuro che di promesse musicali ne scoveremmo a tonnellate, ci sarebbe una nuova età dell’ora, ma per ora chi merita è relegato nelle nicchie..peccato
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X SEMPREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Caro, potevi anche scriverlo solo UNA volta… fidati che siamo gente perspicace, l’avremmo capito…
Oh dio… è folle…
vedi che sono pirla quelli che ascoltano sta roba. Voglio dire..a me basta dirlo una volta che quella non è musica che rimmarà nel tempo. Non ho mica bisogno di perderci dietro sei ore a fare copia e incolla. Poveri noi.
@Cinzia: i pazzi non vengono solo da te… 😉
@paz83: evidentemente era “dio bill” a obbligarlo a fare tale gesto… perdoniamolo, perchè non sa quello che fa 😀
W TOKIO HOTEL
(scritto solo una volta)-…….-
@_mE e SoLo Me: 😀
^_^
La Vyrtuosa: Accidenti, sul tuo blog le idee sugli emo sono piuttosto chiare, a quanto leggo. Ma rispetto a quanto ne ho capito io, ben poco in verità, vengono fuori dicrepanze inconciliabili. Mi risulta, ad esempio, che i Tokio Hotel non siano affatto emo, tutt’alpiù forse omo. Pensa che all’inizio pensavo si trattasse di emofiliaci, ma da un pò di tempo a questa parte, invece, sto realizzando che si tratta solo di un’acconciatura alla moda.
http://orbitaiperbolica.wordpress.com/2008/06/28/come-diventare-emo
Continuerò a seguire la conversazione e spero di apprendere qualcosa. Complimenti per il titolo dell’articolo e grazie infinite dal profondo del cuore 😉
EMOfiliaci è stupendo!!!
Che genio M2!!!
Non esageriamo, non è poi così originale.