22 maggio 2015
Libri

Salone del Libro 2015 e Giunti editore: interviste, libri e selfie con gli Stormtrooper

Giunti_Salone del libro 2015

C’è chi aspetta con ansia il primo appuntamento, chi le ferie, chi la cena a tavola, chi l’arrivo del compleanno (c’è davvero qualcuno sopra i 9 anni che aspetta con ansia l’arrivo del compleanno? No). Io aspetto il Salone del Libro a Torino. Un intero anno passato a ricordare i due giorni di fuoco che mi hanno vista girovagare tra tutti gli stand delle case editrici, con un perfetto calendario di presentazioni incrociate e party notturni che neanche ne Il Grande Gatsby. Così anche quest’anno ho preso parte all’evento che mi riempie il cuore di gioia, ho rivisto in una volta sola amici generalmente sparsi in tutta Italia, conosciuto scrittori e scoperto nuovi titoli di libri da mettere in wishlist. Ma, soprattutto, questa volta sono stata ospite della casa editrice Giunti, che mi ha aperto le porte del suo enorme stand e dato la possibilità di incontrare scrittrici e addetti ai lavori dietro le quinte.

Salone del Libro 2015_colazione
Per affrontare meglio la lettura.

La prima giornata del Salone del Libro 2015 si è aperta  con una brioche al cioccolato, l’hashtag #GiuntialSalTo e la conoscenza – finalmente reale –  di alcune blogger super lettrici e appassionate di storie. In genere, il primo giorno si fanno gli onori di casa, ci si ambienta e si portano le scuole a visitare la fiera. Credo di non aver mai visto così tanti bambini tutti insieme. Le mie perplessità sono state le seguenti: come fanno le maestre a controllarli tutti, metterli in fila per due, sapere quando è ora della merenda ed evitare che sostino nei bagni due ore perché si mettono a giocare con la PSP? Non sono riuscita a scoprirlo, è rimasto tutto un mistero. Però alcuni di questi bambini sono stati presenti all’incontro con Silvia Vecchini, giovane scrittrice che ha pubblicato per la collana Giunti Junior il romanzo Le parole giuste. In uno spazio dedicato ai più piccoli, con tanti libri pieni di storie e disegni, Silvia ha raccontato la storia di Emma, una ragazzina che scopre di essere dislessica. Il pubblico, a proprio agio con le gambe incrociate per terra, ha mollato qualsiasi tipo di videogames e ha ascoltato le parole di Silvia fino alla fine. Ha usato le parole giuste, e io ne ho parlato proprio in questo post.

Finito l’incontro con Silvia, mi aspetta un altro giro alla ricerca di libri e, vista l’ora, di cibo. Ecco, se il Salone del Libro si chiama così, è perché dobbiamo cercare solo libri. Consigli: fate una colazione abbondante, portatevi qualcosa da casa, venite già mangiati. Ma non sarà di certo una carenza di zuccheri a farmi fare una foto con uno Stormtrooper di Star Wars. La casa editrice Giunti ha davvero una splendida collana dedicata a bambini e ragazzi. Così bella che anche gli adulti possono leggerla. Adulti come la sottoscritta, che è perfettamente in target con le pubblicazioni.

Stormtrooper_Star Wars_Giunti

Nel pomeriggio Giunti ci ha fatto conoscere la persona che ogni anno fa arrivare sugli scaffali numerosi titoli di narrativa, soprattutto femminile: l’editor Donatella Minuto. Ci ha raccontato la storia di un libro di successo – 300.000 copie vendute –  come Se chiudo gli occhi di Simona Sparaco. L’autrice, nel suo secondo romanzo, si concentra sul rapporto padre-figlia: i protagonisti sono la trentenne Viola, felicemente sposata e con una figlia, e il padre che ha sempre fatto la vita dell’artista, abbandonandola quando era ancora piccola. I due si ritrovano e decidono di fare un viaggio insieme nelle Marche. Sarà proprio durante questo viaggio che Viola scoprirà davvero chi è suo padre e quanto è ancora forte il legame tra loro. Simona Sparaco ha una scrittura molto forte, ma poetica, è abile nel creare storie parallele che alla fine confluiscono tra le pagine del libro. È il suo punto di forza, e la casa editrice Giunti l’ha capito bene.

Se chiudo gli occhi_Simona Sparaco_Salone del libro 2015

Le anatre di Holden sanno dove andare, invece, è il primo libro dell’esordiente Emilia Garuti. Scritto quando aveva 18 anni, il romanzo ci fa entrare nella vita Willelmina, che è alle prese con la scelta dell’università. Non sa dove andare, cosa fare, forse non sa neanche come vestirsi in questo mondo fatto di stereotipi. La giovane autrice riesce a comunicare il disagio esistenziale e lo smarrimento di molti adolescenti – ormai quasi adulti – con ironia e autoironia, utilizzando una scrittura fresca ma mai banale. Anche il titolo fa sorridere, perché persino le anatre di Holden sanno dove andare a svernare, mentre la protagonista è accerchiata da mille dubbi. Se avete letto Il giovane Holden di Salinger, avrete capito benissimo il riferimento alle anatre del laghetto di Central Park. Come racconta Donatella Minuto, nonostante il target sia dai 16-18 anni in su, il libro è piaciuto molto agli adulti, perché siamo di fronte a un’autrice matura, che vuole combattere gli stereotipi e che, nonostante la giovane età, è una grande lettrice e appassionata di cinema.

Donatella Minuto_Salone del libro 2015_Giunti
Qui è dove faccio la secchiona.

Infine, ecco il grande incontro con la direttrice editoriale Beatrice Fini. Una vera e propria chiacchierata sulla storia della Giunti, il mercato editoriale, cosa ci piace leggere. La casa editrice è nata pubblicando libri di saggistica e manuali, c’era solo una collana di narrativa femminile chiamata Astrea, che pubblicava libri di autrici straniere che trattavano della condizione delle donne. Successivamente, Giunti ha cercato un nuovo focus sulla narrativa, pubblicando libri di intrattenimento, che vanno incontro alle esigenze del pubblico femminile: «È importante conoscere le nostre lettrici, i loro gusti, e proporre i libri più adatti, facendo sempre attenzione alla qualità delle pubblicazioni, alla facilità di lettura, ai temi trattati e anche al prezzo. La donna è più trasversale rispetto all’uomo, legge libri di introspezione e non rinuncia alla letteratura di qualità». Ma qual è la chiave giusta per pubblicare un libro che possa essere apprezzato? «Abbiamo pubblicato libri che ci sarebbe piaciuto leggere come semplici lettrici e non come addetti ai lavori. Anche per questo motivo diamo spazio agli esordienti (come Clara Sereni), per portare avanti un lavoro di valorizzazione di autori e autrici». Giunti è molto attenta alle opinioni dei lettori, tanto da coinvolgere le libraie (tutte donne, sì) dei punti vendita in questa osservazione speciale di gusti e giudizi. Inoltre, un ruolo importante è giocato anche dai social network e dai blogger appassionati di lettura: si viene a creare un dialogo diretto grazie al quale è possibile capire meglio cosa vogliono i lettori, cosa vedono all’estero e cosa vorrebbero leggere qui in Italia. «Perché la lettura è intrattenimento, deve essere un piacere, non ha senso leggere determinati autori solo perché va di moda. La rete si rivela essere una vera ancora di salvezza per la lettura».

Il primo giorno del #SalTo15 termina così, con le belle parole di Beatrice Fini e la speranza di migliorare questo piacere che ci regala ogni volta nuovi stimoli per leggere altri libri e immergersi in nuove storie.

 

Share  Share on FacebookTweet about this on TwitterGoogle+Pin on Pinterestshare on Tumblr

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *