5 marzo 2015
Running

Aperitivo da #cityrunners smaltito con le nuove adidas Ultra Boost

cityrunners

In genere, quando la sera finisco di lavorare ho voglia di fare solo due cose:

1. Andare a correre.

2. Caricare una nuova playlist nel lettore mp3. E poi andare a correre.

Qualcuno penserà che sia meglio restare a lavorare, ok, ma è inutile fare i passivo-aggressivi con me, CHIARO?! Tanto non attacca. E comunque, c’è una un’altra cosa che mi piace fare dopo il lavoro: gli aperitivi. Mercoledì 18 febbraio tutti i #cityrunners sono stati convocati all’Happy Hour di SanVittore, che non è il carcere dal quale sapremmo come scappare con uno scatto a 4’30”, ma un lounge bar in viale Papiniano con tantissimi divanetti super comodi per chi ha il ginocchio in fiamme o la sciatalgia come +1 in lista. Un locale che, oltre al normale aperitivo, il mercoledì prepara anche diversi piatti vegetariani a base di verdure, cereali, legumi. Credo sia stato scelto da adidas per farci sentire meno in colpa per l’allenamento serale saltato. Certo.

Sento già il rumore dei vostri pensieri: “Eh, ma siete stati lì a parlare tutto il tempo di corse e gare”. Sì, ma dovreste vederci parlare di corse e gare davanti a uno spritz e a un vodka lemon, e poi anche dell’ultimo concerto visto e del nuovo colore di capelli che vorremmo farci. Il tutto mentre eravamo impegnati a chiederci se cinque focaccine ricoprissero il fabbisogno giornaliero di carboidrati, o se fosse necessario aumentare la dose nel piatto. La corsa vi sta già piacendo, vero? State pensando a che scarpe prendere per iniziare a saltellare e smaltire l’all you can eat dell’altra sera, lo so.

Ho qui la risposta per voi: adidas Ultra Boost. Sono le nuove scarpe ricevute in dono per far contenti i piedi e gli occhi dei #cityrunners. Perché, oltre a essere leggere (268 grammi) e ammortizzanti, sono delle scarpe fighe. E soprattutto noi donnine sappiamo bene che è molto raro trovare scarpe comode e fighe. Queste hanno una forma affusolata e dei colori che stanno bene con tutto: Ultra Boost is the new black, tanto per capirci. Non ho fatto passare neanche 24 ore per provarle, le mie Ultra Boost dovevano toccare il suolo di Porta Genova e dei Navigli, sentire l’asfalto che sarà l’altra metà del loro cuore carico di energia. L’intenzione era quella di fare non più di 8 km, visto l’orario e la caviglia malconcia. Alla fine ne ho fatti 16 perché era impossibile fermarsi, perché non avevo voglia di tornare a casa e, soprattutto, perché mi stava piacendo sentire i miei piedi abituarsi alle nuove scarpe da running.

Se doveste decidere di provarle, poi fatemi sapere come vi siete trovati. Davanti a uno spritz, ovviamente.

adidas ultra boost

[Questo post fatto di focaccine e Ultra Boost è stato pubblicato nel sito ufficiale dei #cityrunners]  

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