16 ottobre 2012
Libri, Recensioni

Mala Suerte – Marilù Oliva

mala-suerte

L’unico modo per accettare l’umanità sarebbe digerirne la miseria, eppure non ce la faccio, mi abbandono alla condizione cui siamo sottoposti e soccombo.

***

Io, Elisa Guerra detta La Guerrera, giornalista pubblicista, a breve laureata in criminologia, lottatrice per definizione, capoerista vincitrice degli ultimi campionati ma, dentro, sconfitta per destinazione, devota alla musica salsa e a pochi altri piaceri effimeri figli morganatici del corpo, nichilista, siciliana per natali ma bolognese di adozione e per ora senza patria, misantropa e refrattaria all’amore, dovrei andare a lavorare nel luogo più strampalato che esista, un’agenzia matrimoniale?

Eccola, La Guerrera, che invece di diventare l’assistente della sua amica Catalina nell’agenzia per incontri, si mette sulle tracce dell’assassino che ha ucciso, con una dose eccessiva di cloroformio, una vecchia signora, rubandole tutti i soldi. Omicidio al quale poi si aggiungerà quello delle bellissima ballerina di salsa, Alyssia Romer, uccisa e poi deturpata proprio nell’agenzia di Catalina.

I ritmi caraibici si faranno sempre più forti, in quella Bologna vissuta da giovani gang di latinos che trascorrono le notti a picchiare, rubare soldi e lettori mp3 e divertirsi con orrendi riti di sangue. Elisa conosce bene l’ambiente, frequenta le salsere e sa che con i delinquenti sudamericani non si scherza. Mentre cerca di mettere ordine nella sua vita, trovare un lavoro dignitoso (che non preveda scrivere articoli per una rivista che si occupa di wc, né vendere un aspirapolvere con il metodo imbroglia-allocchi) e terminare la tesi, La Guerrera aiuta l’ispettore Basilica nelle indagini, scoprendo un mondo fatto di abusi e violenze.

Mala Suerte è un noir. Ma un noir che non tralascia l’umorismo e i temi d’attualità. Un noir che mostra la debolezza di alcune donne e la forza di tante altre. C’è spazio per le autopsie, per i balli a ritmo di merengue, per il sesso fatto con il cuore e con la mente, per i ricordi e per le speranze. E per discutere di mala suerte, di sfortuna, di accidenti che ci capitano solo per una mescolanza di casualità e volontà. «Non possiamo fregarcene con l’alibi che tanto è sempre colpa del Destino», dice La Guerrera, atea convinta e massima esperta di Divina Commedia. “Quando La Guerrera è in difficoltà è solita appellarsi a Dante Alighieri e ai cento canti che è stata costretta, da ragazza, a imparare a memoria”.

Come si fa a non amare una tale forza della natura, una donna che cade tante volte, ma che riesce sempre ad alzarsi senza neanche troppi graffi? Amando La Guerrera, amerete Marilù Oliva, che con la sua scrittura vivace vi terrà incollati fino all’ultima pagina di questa avventura con la quale termina la trilogia (i libri precedenti sono ¡Tú la pagarás e Fuego).

Da leggere sorseggiando un bicchiere di rum e ascoltando in sottofondo Mi chiquitita di El Medico & Rigo De Topaz Sound*

*Nel romanzo sono presenti numerosi riferimenti musicali della scena latina, scegliete la vostra canzone preferita e buona lettura! (Anche solo per curiosità, cercate i brani su youtube: parola di non una non-appassionata di musica latino-americana 😉 )

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