16 aprile 2009
Attualità, Comunicazione, Giornalismo, Politica, Società

Uomo nero contro donna bianca: il ritorno della propaganda fascista

manifestofascista1

“Difendila! Potrebbe essere tua moglie, tua sorella, tua figlia”. E’ questa la frase che accompagna il manifesto per il seminario “Femminicidi, ginocidi, violenze sulle donne”. Organizzato dal Centro di documentazione ricerca e iniziativa delle donne della città di Bologna, il convegno si terrà il 17 aprile nell’Aula Magna di Santa Cristina. Le intenzioni  sembrano le migliori, la scelta dell’immagine è eccessivamente equivoca: un uomo di colore aggredisce una donna bianca. Scattano le polemiche, l’accusa di razzismo, le proteste della Consulta degli immigrati, di alcuni esponenti del Pd bolognese, della Casa delle Donne e persino dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.

E’ un manifesto che risale al Ventennio fascista, che in Italia non è detto sia terminato con  la morte di Mussolini, e quindi potrebbe anche voler significare “Siamo ancora a questi livelli”. Però trovo che questa scelta non sia dettata dalla competenza e dalla sensibilità di chi si è occupato di allegare l’immagine all’invito al seminario (ovvero Milli Virgilio, Assessore alle Pari opportunità),  senza  preoccuparsi di aggiungere alcuna didascalia esplicativa. In tal modo a chiunque verrebbe  “spontaneo” accusare gli stranieri per  le violenze e i maltrattamenti verso le donne.

Il problema è che non si hanno le capacità per gestire tematiche così importanti, non si tiene conto dell’impatto che  può suscitare un’immagine, risultando provocatoria o, addirittura, fuorviante. Come al solito la persona giusta non è mai al posto giusto.

Share  Share on FacebookTweet about this on TwitterGoogle+Pin on Pinterestshare on Tumblr

10 thoughts on “Uomo nero contro donna bianca: il ritorno della propaganda fascista

  1. E’ semplicemente aberrante. Come possono non aver pensato che una cosa del genere sarebbe passata sotto silenzio? A meno che, e io son maligno, la cosa non sia stata studiata a tavolino per portare una qualche visibilità all’iniziativa.
    In ogni caso in questo paese certi echi continuano a farsi sentire, più o meno volontari, ma si fanno ancora sentire

  2. @Beca: sì guarda… ho posticipato di qualche giorno il pesce d’aprile 😀
    @Notoriousxl: evidentemente ragionano secondo i dettami della libera interpretazione…
    @Paz: non credo che si possa fare una cosa del genere per ottenere maggiore visibilità. Sicuramente se ne sta parlando, ma di certo non in termini positivi! Quindi, la loro supponibile “furbata” non è andata a buon fine.

  3. @Falcone Maltese: “Faccetta nera, bell’abissina, aspetta e spera che già l’ora si avvicina!”… revival imperialisti…

  4. @Aletrevisani: sì, in effetti mi sono stupita anch’io di come abbia trattato l’argomento… in genere sono più “aggressiva”. Sarò, per caso, stata contagiata dallo spirito di rassegnazione che spopola in questo paese?
    @duhangst: l’immagine in sè non è da condannare, fa parte del repertorio fascista e, quindi, va trattata come “documento storico”. Ma perchè utilizzarla per un seminario contro la violenza sulle donne?? Trattasi di faziosità? :-/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *